Vibes Factory nasce come progetto di Editoria per il Fashion Design, per l’omonimo corso frequentato durante gli studi in Accademia.
Il compito era sostanzialmente di metterci nei panni di un’azienda di moda/abbigliamento fittizia e crearci un brand introno.
Una volta definito l’identità e i valori nel brand il compito era immaginarsi una collezione stagionale e sviluppare concept, grafiche e relativi shooting per il lookbook dedicato. Mi sono inoltre occupata di curare tutta la parte di labeling dei prodotti/capi: cartellini, etichette, bottoni e quant’altro.
Ho ideato un brand che vuole giocare su un senso dell’umorismo inusuale e deformato. La Vibes Factory si propone come l’incarnazione del “sorriso a cattivo gioco” e fa di questo il suo ideale. Quell'attitudine a prendersi in giro da soli e a non prendere nulla troppo sul serio è portata avanti attraverso l’intera filosofia del brand, continuamente ispirata dalla nostalgia dei vecchi tempi, dalla ribellione adolescenziale e da un senso di apatia verso il conformarsi alla norma con un pizzico di irriverenza.
Il compito era sostanzialmente di metterci nei panni di un’azienda di moda/abbigliamento fittizia e crearci un brand introno.
Una volta definito l’identità e i valori nel brand il compito era immaginarsi una collezione stagionale e sviluppare concept, grafiche e relativi shooting per il lookbook dedicato. Mi sono inoltre occupata di curare tutta la parte di labeling dei prodotti/capi: cartellini, etichette, bottoni e quant’altro.
Ho ideato un brand che vuole giocare su un senso dell’umorismo inusuale e deformato. La Vibes Factory si propone come l’incarnazione del “sorriso a cattivo gioco” e fa di questo il suo ideale. Quell'attitudine a prendersi in giro da soli e a non prendere nulla troppo sul serio è portata avanti attraverso l’intera filosofia del brand, continuamente ispirata dalla nostalgia dei vecchi tempi, dalla ribellione adolescenziale e da un senso di apatia verso il conformarsi alla norma con un pizzico di irriverenza.
PERCHÈ "VIBES FACTORY"?
“VIBES” è un’espressione entrata da tempo a far parte del linguaggio quotidiano soprattutto dei giovani (target del brand). Letteralmente vuol dire “vibrazioni” e trova le sue origini negli anni ‘60 e nel movimento Hippie, dove le “positive vibes” o "good vibes" facevano riferimento a un atteggiamento pacifico e positivo, di uno stato di felicità e benessere, ma più in generale con “vibes” intendiamo vibrazioni che stimolano sentimenti di diversa natura.
In contrapposizione a queste vibes abbiamo alla parola “FACTORY” - letteralmente “fabbrica” - che ne suggerisce una creazione di tipo artificiale. Come sappiamo non è possibile riprodurre in forma materiale attraverso delle macchine quelle che sono le sensazioni e le emozioni umane. Possiamo al massimo produrre un qualcosa che ne faccia da rimando o che le scaturisca. Ma l’emozione stessa è qualcosa di soggettivo e immateriale, lontana dalla meccanicità delle fabbriche. È qui che sta la contraddizione, totalmente in linea con il carattere della Vibes Factory.
In contrapposizione a queste vibes abbiamo alla parola “FACTORY” - letteralmente “fabbrica” - che ne suggerisce una creazione di tipo artificiale. Come sappiamo non è possibile riprodurre in forma materiale attraverso delle macchine quelle che sono le sensazioni e le emozioni umane. Possiamo al massimo produrre un qualcosa che ne faccia da rimando o che le scaturisca. Ma l’emozione stessa è qualcosa di soggettivo e immateriale, lontana dalla meccanicità delle fabbriche. È qui che sta la contraddizione, totalmente in linea con il carattere della Vibes Factory.
PRODUCT DEFECT
Si verifica un “difetto di fabbrica” quando qualcosa nel processo di fabbricazione ha causato la mancata realizzazione del prodotto secondo il progetto originale e presenta per questo alcune anomalie. Questo tipo di difetto può essere causato da problemi nei macchinari o da mancata attenzione.
Lo smile rivolto a testa all’ingiù - simbolo rappresentativo dell’immagine ma anche delle ideologie della Vibes Factory - si ricollega direttamente a questo concetto di “difetto”. Nel nostro immaginario la faccina è stata erroneamente riprodotto al contrario.
Allo stesso tempo lo smile capovolto ha ad oggi diversi significati a seconda del contesto. Può indicare sarcasmo, ironia, un’aggressività passiva o una rassegnazione frustrata o appunto un “sorriso a cattivo gioco”.
Non si tratta di un logo normale, bensì di un “logo dinamico”, ovvero di un sistema che impiega il logo in più iterazioni. A seconda del suo contesto il logo cambia, muta, si trasforma.
Lo smile rivolto a testa all’ingiù - simbolo rappresentativo dell’immagine ma anche delle ideologie della Vibes Factory - si ricollega direttamente a questo concetto di “difetto”. Nel nostro immaginario la faccina è stata erroneamente riprodotto al contrario.
Allo stesso tempo lo smile capovolto ha ad oggi diversi significati a seconda del contesto. Può indicare sarcasmo, ironia, un’aggressività passiva o una rassegnazione frustrata o appunto un “sorriso a cattivo gioco”.
Non si tratta di un logo normale, bensì di un “logo dinamico”, ovvero di un sistema che impiega il logo in più iterazioni. A seconda del suo contesto il logo cambia, muta, si trasforma.
FALL-WINTER COLLECTION
Immersa in un’atmosfera tipicamente retrò la linea di abbigliamento ideata per il progetto si costruisce sopra il concetto di “distorsione” / “visione distorta”, articolato in tre diverse sotto-tematiche.
Happy Pill (Pillola della felicità), che imita le illusioni dovute all’assunzione di droghe come pillole e acidi.
Double Vision (Ci vedo doppio), che si ispira all’ormai datato 3D a due colori che precede le tecnologie moderne.
No Signal (Nessun segnale), che guarda alla grafica pixelata ed i glitch delle vecchie apparecchiature elettroniche.
Ognuna presenta delle caratteristiche ben precise, le quali possono essere ritrovate di conseguenza anche in tutta la segnaletica di prodotto.
Immersa in un’atmosfera tipicamente retrò la linea di abbigliamento ideata per il progetto si costruisce sopra il concetto di “distorsione” / “visione distorta”, articolato in tre diverse sotto-tematiche.
Happy Pill (Pillola della felicità), che imita le illusioni dovute all’assunzione di droghe come pillole e acidi.
Double Vision (Ci vedo doppio), che si ispira all’ormai datato 3D a due colori che precede le tecnologie moderne.
No Signal (Nessun segnale), che guarda alla grafica pixelata ed i glitch delle vecchie apparecchiature elettroniche.
Ognuna presenta delle caratteristiche ben precise, le quali possono essere ritrovate di conseguenza anche in tutta la segnaletica di prodotto.
90s STYLE
La Vibes Factory nasce avvolta dalla suggestiva e colorata atmosfera degli anni ‘90 e si lascia ispirare da tutto ciò che ha contraddistinto maggiormente le mode di quegli anni.
Guardiamo non solo alle tendenze stilistiche nel campo del fashion, ma anche all’iconica cultura pop che ha caratterizzato quel magico decennio. Abbiamo preso i cari vecchi “nineties” e li abbiamo derubati del loro clima allegro e spensierato, e con un velo di nostalgia lo abbiamo riportato ai giorni nostri e reso moderno, dandogli una nuova vita.
Questa nostra concezione è molto vicina alla corrente vaporwave: malinconica ma ironica riscopre i modelli del passato e li deforma.
Nella nostra Factory prendono vita capi di abbigliamento streetwear: uno stile casual e comodo che abbraccia perfettamente la natura ed il linguaggio del marchio.
La Vibes Factory nasce avvolta dalla suggestiva e colorata atmosfera degli anni ‘90 e si lascia ispirare da tutto ciò che ha contraddistinto maggiormente le mode di quegli anni.
Guardiamo non solo alle tendenze stilistiche nel campo del fashion, ma anche all’iconica cultura pop che ha caratterizzato quel magico decennio. Abbiamo preso i cari vecchi “nineties” e li abbiamo derubati del loro clima allegro e spensierato, e con un velo di nostalgia lo abbiamo riportato ai giorni nostri e reso moderno, dandogli una nuova vita.
Questa nostra concezione è molto vicina alla corrente vaporwave: malinconica ma ironica riscopre i modelli del passato e li deforma.
Nella nostra Factory prendono vita capi di abbigliamento streetwear: uno stile casual e comodo che abbraccia perfettamente la natura ed il linguaggio del marchio.
IT'S NEVER TOO LATE
Il mercato della Vibes Factory sono individui abbastanza attenti alla moda personale, che scelgono con cura cosa indossare perché rappresenti ciò che sono e cosa gli piace.
Puntiamo ad un pubblico multiculturale e prevalentemente giovanile e fresco, di qualsiasi genere e sessualità.
Il nostro intento è di arrivare sia a coloro che gli anni ‘90 li hanno vissuti in prima persona e ancora li sognano, sia a chi non li ha mai visti dal vivo e ne ha solo sentito parlare.
Ma come già abbiamo detto, non ci piace dover seguire le regole, dunque: hai 80 anni ma ti piacciono lo skateboard e le t-shirt con le stampe? Beh, sei il benvenuto alla Vibes Factory!
Indossare i nostri capi significa abbracciare la filosofia espressiva ed estetica del brand. Vogliamo che la Vibes Factory diventi un luogo in cui riconoscersi, un gruppo del quale far parte, per tutti coloro che sentono di volersi ribellare a quella che è considerata, dai più, la norma.
Il mercato della Vibes Factory sono individui abbastanza attenti alla moda personale, che scelgono con cura cosa indossare perché rappresenti ciò che sono e cosa gli piace.
Puntiamo ad un pubblico multiculturale e prevalentemente giovanile e fresco, di qualsiasi genere e sessualità.
Il nostro intento è di arrivare sia a coloro che gli anni ‘90 li hanno vissuti in prima persona e ancora li sognano, sia a chi non li ha mai visti dal vivo e ne ha solo sentito parlare.
Ma come già abbiamo detto, non ci piace dover seguire le regole, dunque: hai 80 anni ma ti piacciono lo skateboard e le t-shirt con le stampe? Beh, sei il benvenuto alla Vibes Factory!
Indossare i nostri capi significa abbracciare la filosofia espressiva ed estetica del brand. Vogliamo che la Vibes Factory diventi un luogo in cui riconoscersi, un gruppo del quale far parte, per tutti coloro che sentono di volersi ribellare a quella che è considerata, dai più, la norma.
LABELING
Le marche di abbigliamento si identificano soprattutto per i loro tratti iconici. Il labelig è un sistema di segni che conferiscono al prodotto un’identità e un certo tipo di lettura.
Principalmente si attribuisce al labeling una forte connotazione funzionale. Le informazioni sul lavaggio, la composizione dei tessuti e la provenienza sono le prime informazioni utili che si apprende dalle etichette. Ma etichette, cartellini e altri piccoli dettagli rendono un capo unico e riconoscibile. Riporta delle informazioni dunque, ma anche uno status symbol.
Dare attenzione a un buon design del lebeling conferisce maggiore valore al prodotto ed ha quindi una valenza da ulteriore nel processo di acquisto.
Le marche di abbigliamento si identificano soprattutto per i loro tratti iconici. Il labelig è un sistema di segni che conferiscono al prodotto un’identità e un certo tipo di lettura.
Principalmente si attribuisce al labeling una forte connotazione funzionale. Le informazioni sul lavaggio, la composizione dei tessuti e la provenienza sono le prime informazioni utili che si apprende dalle etichette. Ma etichette, cartellini e altri piccoli dettagli rendono un capo unico e riconoscibile. Riporta delle informazioni dunque, ma anche uno status symbol.
Dare attenzione a un buon design del lebeling conferisce maggiore valore al prodotto ed ha quindi una valenza da ulteriore nel processo di acquisto.
La cosiddetta “segnaletica di prodotto” è un filo narrativo che veicola in maniera ulteriore quello che è lo stile o l’ideologia stessa del brand. Alla Vibes Factory progettiamo e curiamo ogni elemento, per rendere unico anche il più piccolo dettaglio. L’originalità del brand si rispecchia anche in quegli elementi solitamente meno appariscenti e ritenuti di poca importanza, come i cartellini del prezzo ad esempio. In questo caso specifico abbiamo deciso di accompagnarli da piccoli accessori o oggetti abbinati al tema del rispettivo capo di abbigliamento della collezione.